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Sacfede.
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Le scarpe da running, generalmente, vengono suddivise in alcune categorie (determinate dal peso e dalla velocità dell’atleta, dal terreno di corsa, e dall’appoggio del piede) dai confini a volte labili, ma comunque ben definite:
A1 superleggere
Le scarpe della categoria superleggere sono le più performanti. Di forma curva e di peso contenuto (massimo 250 grammi nella misura 9 US), presentano poco dislivello tra avampiede e tallone, sono quasi sempre piatte e con potere ammortizzante molto limitato. L´alleggerimento comporta inoltre una drastica riduzione dei vari sistemi di controllo del movimento per garantire la massima libertà di azione, ottima flessibilità e una risposta reattiva. Ne consegue che sono indicate per le gare su strada di atleti leggeri-veloci . Vietate (o comunque caldamente sconsigliate, viste le caratteristiche) invece ai podisti pesanti, ai lenti e ai soggetti che presentano in corsa iperpronazione (non devo spiegarvi io di cosa si tratta, è comunque una caratteristica biomeccanica dell’appoggio tale che, un microsecondo dopo l’impatto col terreno, l’arco plantare collassi troppo verso l’interno) del piede.
A2 intermedie:
I modelli da running della categoria intermedie sono caratterizzati da un peso compreso tra i 250 e i 300 grammi nella misura 9 US. Queste scarpe presentano un buon compromesso tra controllo del movimento nel retropiede e flessibilità nell´avampiede, sono generalmente di forma semicurva e hanno un dislivello medio tra avampiede e tallone. In alcuni casi sono dotate di supporti di controllo del movimento il cui intervento è comunque limitato. L´ammortizzamento è quasi sempre buono. Gli atleti più in forma e quelli leggeri possono usare questo genere di scarpe in gara e anche per gli allenamenti, quelli più pesanti, ma con una buona efficienza e meccanica di corsa, per le competizioni.
A3 massimo ammortizzamento:
Alla categoria massimo ammortizzamento appartengono le scarpe da running di peso superiore ai 300 g, di forma dritta o semicurva, con un buon dislivello tra avampiede e tallone per salvaguardare tendini e articolazioni da infortuni. Per cercare di ottenere il massimo effetto ammortizzante e una buona flessibilità spesso è sacrificato il controllo del movimento. Questi modelli sono quelli più usati dai podisti negli allenamenti e, di norma, sono i più indicati per qualsiasi chilometraggio. Sono l´ideale per gli atleti con l´appoggio neutro o in inversione (supinazione). Inoltre, sono spesso usate dai podisti che utilizzano plantari personalizzati. La scarpa che ho provato (di cui esiste anche la versione n°3), appartiene a questa categoria.
A4 stabili
Le stabili sono scarpe di peso compreso i 300 e i 400 grammi, a forma dritta, create per correggere (o comunque limitare) l´eccesso di pronazione. Resistono ai movimenti del piede sull´asse longitudinale mediano senza che si verifichi una deformazione permanente nella loro struttura. In alcuni modelli di peso contenuto si può trovare un buon compromesso tra ammortizzamento e stabilità. Tutte le scarpe di questa categoria sono decisamente sconsigliate ai supinatori o a chi ha un appoggio neutro.
A5
Sono le scarpe per la corsa in natura (Trail -Sky...).